Francesco Loconte

Ho iniziato a lavorare come ragioniere commercialista qualche anno dopo il conseguimento del diploma di ragioneria. Era il 1982 e Milano, città gaudente ma operosa, si apprestava a diventare la Milano da bere che tanto ha fatto parlare di sé  come capitale mondiale della movida notturna.

Venivo da una famiglia umile, padre operaio e madre casalinga. Avevo trovato lavoro come contabile presso uno studio del centro. Ero ben pagato per avere 20 anni ma non mi sono mai accontentato.

stazione centrale milano

Così, compiuti 25 anni, decido di aprire il mio studio in un palazzone vicino la stazione centrale. Da quel momento mi dedico esclusivamente alla professione: paghe, visure, dichiarativi, consulenze, liquidazioni… un po’ di tutto. Pratica dopo pratica, consulenza dopo consulenza, vedo crescere clientela e fatturato, e così decido di assumere 2 giovani contabili, 2 addetti alle paghe ed una segretaria.

Con il passare del tempo però mi sono accorto, mio malgrado, che i miei dipendenti e i collaboratori di studio non avevano le mie stesse motivazioni e questo ha avuto delle ripercussioni negative sulle relazioni con i miei clienti.

Speravo che la digitalizzazione potesse aiutarmi ad ottimizzare la gestione del mio tempo e migliorare i processi del mio studio, ma non ho mai avuto un gran feeling con la tecnologia. Pian piano mi sono reso conto che, pur essendo iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti, mi comportavo da manager e non da professionista, schiacciato dagli adempimenti e dalla gestione della mia piccola impresa, cosa per la quale, devo riconoscere non ero molto tagliato.

Decido così di ridurre la mia operatività per dedicarmi esclusivamente alla gestione dei rapporti con la clientela.  Per far questo, vendo il mio studio ad un professionista con il quale già collaboravo, impegnandomi con lui per un periodo di affiancamento di cinque anni, come previsto nel contratto di cessione.

Cinque anni durante i quali sono progressivamente riuscito a liberarmi da attività operativa, scadenze e adempimenti per riscoprire finalmente la pienezza della professione, trasferendo la mia esperienza ed il mio know how ai clienti, per i quali sono ancora un punto di riferimento.

loconto vela

Ora continuo a lavorare con quello che era il mio studio, dedicandomi esclusivamente alla consulenza, ma con rinnovata passione ed energia. Ah, a proposito di passioni, con una parte del ricavato della vendita mi sono comprato una piccola barca a vela ormeggiata nel porto di Genova.

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