I vantaggi della fatturazione elettronica per gli studi professionali

I professionisti si trovano a dover fronteggiare una nuova fase della fatturazione elettronica, riservata solo ad alcuni settori a partire da luglio, ma estesa a tutte le imprese e ai privati a partire da gennaio 2019, con l’esclusione di poche categorie di contribuenti descritte nel precedente articolo, cui si rinvia per ulteriori dettagli normativi.

Per le operazioni B2B (‘business to business’) le fatture dovranno essere trasmesse esclusivamente mediante il Sistema di Interscambio (SdI) mentre per le operazioni B2C (‘business to consumer’) le fatture saranno messe a disposizione del cliente finale mediante i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.

I consumatori finali, senza partita iva, potranno decidere se ricevere la fattura in formato elettronico tramite PEC o in formato analogico (accettando il documento stampato, ricevendolo su indirizzo email o accettando di scaricarlo dal portale del fornitore) o potranno decidere di non voler ricevere alcun documento.

A breve, dunque,

– le imprese dovranno inviare obbligatoriamente le fatture elettroniche al SdI tramite PEC, intermediari accreditati o attraverso portali web.

Non occorreranno accordi formali tra le parti in quanto la ricezione del documento elettronico da parte del destinatario sarà equivalente ad una manifestazione di accettazione.

– i professionisti dovranno gestire un nuovo processo di gestione e controllo della fatturazione attiva e passiva dei clienti, che da un lato comporterà una semplificazione delle procedure di acquisizione documenti, ma dall’altro, potrebbe comportare un aumento dei tempi di gestione degli stessi o rischi di perdita di dati qualora tale processo non sia gestito correttamente o non sia perfettamente integrato con il sistema gestionale dello studio.

I professionisti avranno un ruolo determinante nel processo di ‘digital transformation’ delle aziende in quanto tale previsione normativa avrà un impatto notevole nell’ambito della produzione di documenti digitali, come anche confermato dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, nel comunicato del 13 aprile 2017, che stima una produzione annua di circa 1,3 miliardi di documenti digitali.

Nel 2017, secondo l’Agenzia delle Entrate, sono stati gestiti 30,2 miliardi di fatture PA e 111 mila con riferimento alle operazioni B2B.

Il documento elaborato dal CNDCEC suggerisce un nuovo modello di contabilità per la riorganizzazione digitale degli studi professionali ‘basato sulla gestione diretta da parte dello studio del processo di emissione, contabilizzazione e conservazione della fattura elettronica in un sistema che vede interagire telematicamente il cliente e lo studio’.

Il modello proposto prevede, quindi, un sistema integrato di contabilità, di gestione elettronica documentale (G.E.D.) e di conservazione documentale digitale dei documenti.

In tale prospettiva, si può affermare che l’obbligo della fatturazione elettronica tra privati costituisca soprattutto un’opportunità per gli studi dei commercialisti, anche per i più piccoli e meno strutturati, a condizione che si affronti il passaggio dalla contabilità analogica a quella digitale.

L’Osservatorio Fatturazione Elettronica & eCommerce B2B del Politecnico di Milano rileva che la digitalizzazione di tutti i processi legati al ciclo di vita della fattura permette notevoli recuperi di efficienza e riduzione dei costi. Il beneficio può variare tra i 7,5 e 11,5 euro a documento in base ad un volume medio di 3.000 fatture annue.

In tale contesto, dunque, la fatturazione elettronica consentirà di ridurre i costi di gestione e snellire i processi interni, riducendo i volumi di carta stampata, riducendo gli spazi di archiviazione e rendendo disponibili le fatture in qualsiasi luogo.

Al tempo stesso, si modificheranno le prassi operative all’interno dello studio professionale, in quanto, da un lato, si ridurrà l’inserimento manuale di un’elevata quantità di dati contabili da parte del personale dipendente, ma dall’altro, si potranno valorizzare i dati derivanti dal sistema integrato di gestione documentale e offrire ulteriori servizi a valore aggiunto nei confronti dei clienti.

Attualmente, è possibile utilizzare il servizio dell’Agenzia delle Entrate ‘Fatture e corrispettivi’ accedendo con le credenziali Entratel o Fisconline, SPID o una CNS registrata ai servizi telematici. Attraverso tale interfaccia web è possibile generare, trasmettere e conservare le fatture elettroniche (verso PA e clienti privati), trasmettere i dati delle fatture emesse e ricevute, memorizzare e trasmettere i dati dei corrispettivi, censire e attivare i dispositivi, ottenere i certificati da inserire negli stessi, per la memorizzazione e trasmissione telematica sicura dei dati dei corrispettivi.

Sul sito dell’Agenzia è possibile accedere, inoltre ad una sezione dedicata all’assistenza in materia di fatturazione elettronica