Stock options: una nuova frontiera per le S.T.P.

Per gli Studi professionali, organizzati come S.T.P., un interessante strumento per la fidelizzazione delle risorse umane (soci, collaboratori, dipendenti) può essere costituito dalle c.d. stock options.

Questo approccio non solo valorizza il contributo individuale all’interno del contesto professionale, ma incentiva anche un impegno prolungato e di qualità. Inoltre, l’introduzione di tali strumenti si dimostra particolarmente efficace in contesti altamente competitivi e dinamici, dove il mantenimento di una forte coesione interna e l’attrazione di talenti qualificati sono essenziali. Tematiche oggi centrali nel settore professionale.

Giova premettere e ricordare che, come già evidenziato in precedenti contributi, la società tra professionisti (S.T.P.) non costituisce un genere autonomo di modello societario.

Infatti, si sensi dell’art. 10, co. 3, L. 183/2011, “è consentita la costituzione di società per l’esercizio di attività professionali regolamentate nel sistema ordinistico secondo i modelli societari regolati dai titoli V e VI del libro V del Codice civile. Le società cooperative di professionisti sono costituite da un numero di soci non inferiore a tre.”

Da ciò consegue che le regole di ogni singola S.T.P. saranno, in prima battuta, quelle proprie del modello societario prescelto.

Nella prassi, la stragrande maggioranza delle S.T.P. è costituito sotto forma di S.r.l.; interessante è comunque notare che alcuni studi professionali di notevoli dimensioni e di respiro internazionale sono costituiti come S.p.A. 

(Per una disamina in generale della disciplina delle S.T.P. si rimanda a https://mpopartners.com/articoli/stp-operazioni-aggregazioni-studi/).

 

Come per tutte le società dotate di una certa dimensione dell’organico, anche una S.T.P. (come del resto uno Studio Associato) deve affrontare la questione della fidelizzazione del proprio personale, con particolare riguardo agli incentivi ai propri soci (di minoranza), collaboratori e dipendenti. 

(Si rimanda a https://mpopartners.com/articoli/capitale-umano-chiave-successo-studi-commercialisti/ per alcune riflessioni, più in generale, sull’importanza del “capitale umano” negli Studi professionali).

Il turnover aziendale è un fenomeno completamente naturale e fisiologico; tuttavia, può anche essere patologico se superata una certa soglia, solitamente fissata intorno al 15%. Conoscere e calcolare il proprio turnover aziendale permette di mantenere saldamente il polso della situazione e di riuscire a intervenire in maniera tempestiva e precisa, nel caso in cui un’analisi riveli un tasso molto elevato. 

In questo caso sarebbe necessario porsi delle domande; affinché si possa trovare l’origine di questa difficoltà, come ad esempio: “i miei dipendenti/collaboratori sono scontenti?”, “l’onboarding, durante un periodo di forti assunzioni, ha permesso un’integrazione efficacie del nuovo personale?”, oppure, “la divisione del lavoro è equa oppure ci sono dei carichi di lavoro eccessivi?”

Tra le possibili contromisure, oltre a dover ovviamente compiere una ristrutturazione interna, e a cui in pochi pensano, vi è il piano di azionariato.

Un piano di azionariato (o piano di stock option) è un programma aziendale che offre ai dipendenti/collaboratori o dirigenti l’opportunità di acquistare azioni della società a condizioni vantaggiose. 

I piani possono variare, ma spesso prevedono stock option o azioni gratuite. 

Le stock options sono uno strumento finanziario derivato, attribuito da una società ai propri dipendenti/collaboratori o dirigenti. In particolare, sono un tipo di opzione che dà al detentore il diritto, ma non l’obbligo, di acquistare o vendere azioni a un prezzo predeterminato entro una certa data. L’obiettivo è allineare gli interessi delle persone con quelli dell’azienda, incentivando la produttività e la fidelizzazione, questo in forza del fatto che parteciperanno al maggior valore che la società avrà raggiunto, anche grazie a loro, nel futuro. 

Il datore di lavoro può predisporre una programmazione attraverso la quale riserva ai propri collaboratori (che possono essere sia una determinata categoria sia i singoli lavoratori), la facoltà di esercitare la suddetta opzione di acquisto delle azioni della società, ad un prezzo bloccato a priori, ed entro una determinata scadenza fissata; questo strumento, al dipendente che riceve l’offerta di opzioni, generalmente a un prezzo di esercizio pari o inferiore a quello di mercato, dà l’opportunità di realizzare una plusvalenza se, in un momento successivo a quello di assegnazione delle opzioni il prezzo del titolo, supera quello di esercizio.

L’emissione avviene a seguito dell’approvazione del piano di funzionamento (di competenza dell’assemblea) e delle varie singole lettere di assegnazione delle stock options (nella prassi: di competenza dell’organo amministrativo).

Tipicamente le stock option prevedono 3 momenti di acquisizione:

 il granting, primo momento in cui l’impresa concede il diritto ad acquisire un certo numero di azioni in un periodo di tempo prestabilito ad un prezzo predeterminato;

il vesting, ovvero, un periodo che intercorre dal momento della concessione al momento in cui può essere esercitato il diritto di opzione;

l’exercising, infine, è la fase in cui viene esercitato il diritto di opzione.

Fino al 2012 le stock options potevano essere emesse solo dalle S.p.A. quotate. Dal dicembre 2012, ai sensi dell’art. 27 D.L. 179/2012, tale possibilità veniva estesa anche alle start-up innovative. Successivamente, con il D.L. 3/2015, anche alle PMI innovative. Infine, con il D.L. 50/2017, anche alle PMI non innovative.

Quindi, oggi, una S.T.P che rientri nella definizione di PMI, anche se costituita in forma di S.r.l. e “non innovativa”, può emettere stock options.

Va però evidenziato che solo qualora l’emittente sia una startup/PMI innovativa, sono previste agevolazioni fiscali non trascurabili.

Tradizionalmente il mondo delle professioni “classiche” non era visto come un settore tecnologicamente all’avanguardia. Tuttavia, soprattutto con lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale, pare lecito pensare ed ipotizzare a PMI innovative anche in tale contesto. 

Pertanto, per gli studi professionali che desiderano attrarre, trattenere e motivare i migliori talenti, i piani di stock option rappresentano un’opportunità strategica, permettendo ai soci, collaboratori e dipendenti di sentirsi parte integrante dello studio e contribuendo a costruire un ambiente più collaborativo, partecipativo e orientato al successo.