Un’analisi empirica condotta da MpO&Partners su un campione di 158 studi di Commercialisti e Consulenti del Lavoro ha rilevato una relazione tra: dimensione degli studi (misurata dal fatturato); età del Dominus; marginalità (misurata dal rapporto EBITDA/fatturato); e mix di composizione della clientela (maggiore o minore incidenza di particolari tipologie di clienti).
In generale, si può osservare che più piccolo è lo studio, più giovane è il Dominus, minore è la redditività e maggiore è l’incidenza delle ditte individuali sul fatturato. Al contrario, più grande è lo studio, più anziano è il Dominus, maggiore è la redditività e l’incidenza delle società di capitali sul fatturato.
Ad esempio, gli studi in cui le ditte individuali pesano per il 60% o più del fatturato hanno un fatturato medio di circa 90.000 euro ed una redditività negativa (compreso il costo figurativo del Dominus).
Di contro, gli studi che hanno un’incidenza del 20% o meno hanno un fatturato medio di oltre 400.000 euro, ed una marginalità media del 18%.
Il medesimo fenomeno è osservabile considerando questa volta l’incidenza delle società di capitali. Gli studi in cui le società di capitali pesano per il 60% o più del fatturato hanno un fatturato medio di circa 580.000 euro ed una redditività (compreso il costo figurativo del Dominus) del 23%.
Di contro, gli studi che hanno un’incidenza del 20% o meno hanno un fatturato medio di 200.000 euro, ed una marginalità media del 7%.
Tali risultati economici trovano poi corrispondenza anche nell’età media dei Dominus:
- gli studi in cui le ditte individuali pesano per il 60% o più del fatturato hanno Dominus giovani, con un’età media di 44 anni, che sale a 62 anni per gli studi che hanno un’incidenza del 20% o meno.
- gli studi in cui le società di capitali pesano per il 60% o più del fatturato hanno Dominus con maggiore esperienza, che si traduce in un’età media di 63 anni, mentre negli studi che hanno un’incidenza del 20% o meno l’età media è di 58 anni.
A parte gli estremi appena discussi, l’intera distribuzione dei dati nel campione sembra seguire queste relazioni, come riassunto dalle seguenti 2 tabelle che riepilogano i dati per esteso.
Nel calcolo della redditività media si è ritenuto necessario considerare che, al pari degli altri fattori produttivi, anche l’attività del Dominus ha un costo, seppur implicito. È vero che il Dominus non ha un vero e proprio stipendio, il suo compenso è rappresentato dal margine di utile che riesce a realizzare.
Nondimeno quel margine deve essere sufficiente a “coprire” il costo del suo lavoro, altrimenti quel margine è solo “virtuale”, e può invece nascondere una perdita in termini reali. Per questa ragione abbiamo ipotizzato di inserire un compenso di 48.000€/annui lordi come costo implicito del Dominus.
Il compenso non è elevato, tenendo conto che parliamo di circa 2.000€/mese netti e che deve ricomprendere anche l’operatività “manageriale” del Dominus, in quanto oltre ad essere professionista deve anche gestire lo studio.
Sarebbe stato ragionevole ipotizzare un costo anche più elevato rispetto ai 48.000€, ma si è ritenuto preferibile sviluppare l’analisi sulla base di un importo più basso ma meno contestabile. In ogni caso, con una previsione di costo più elevato i risultati di cui sotto sarebbero ancora più accentuati. (Altre alternative di calcolo, come una % del fatturato non avrebbero senso, sia quando lo studio è molto piccolo, sia quando è molto grande).
A questo punto, viene naturale chiedersi se sia possibile stabilire un nesso causale tra tutte queste variabili, capire cioè quale variabile muova le altre. Tuttavia, stabilire un nesso causale tra queste variabili non è semplice, poiché ci sono molte possibili relazioni a doppio senso. Ad esempio, è difficile capire se lo studio abbia un fatturato contenuto a causa della presenza di molte ditte individuali (che generalmente generano compensi contenuti) o se attragga maggiormente questo tipo di clienti proprio perché è di dimensioni più contenute.
L’interpretazione più valida delle relazioni rilevate vede come fattore chiave il mix di composizione della clientela e l’età del Dominus. In particolare, la dimensione dello studio sembra dipendere dalla sua capacità di attrarre clienti società di capitali, che tendono ad affidarsi a professionisti più maturi. Essendo queste tendenzialmente più redditizie, hanno un impatto positivo sui margini dello studio.
In conclusione, la relazione tra dimensione degli studi, età del Dominus, redditività e mix di composizione della clientela può essere interpretata come un circolo virtuoso in cui l’esperienza del Dominus e la conseguente capacità di attrarre clienti società di capitali porta alla crescita delle dimensioni e dei margini dello studio.
Poiché tutti i dati del campione provengono dalla medesima fonte è possibile che le statistiche presentate non siano rappresentative dell’intera popolazione, tuttavia si tratta comunque di dati molto rilevanti perché numerosi e non reperibili in nessun database pubblico.