Sul territorio italiano si contano circa 17.000 farmacie (Fonte: Federfarma) le quali, dopo l’entrata in vigore della Legge 4 agosto 2017, n. 124 (Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 14 agosto 2017), dovranno affrontare l’importante novità dell’ingresso sul mercato italiano delle grandi catene.
Infatti, con l’entrata in vigore della norma suindicata (Articolo 1 – comma 157) sono state introdotte le seguenti novità:
- una società di capitali può essere proprietaria di una farmacia e delle relative autorizzazioni al suo esercizio;
- non c’è alcun limite quantitativo in merito al numero di farmacie che possono essere detenute da un unico soggetto. Vi è solo una limitazione: ciascuna società potrà controllare, in una stessa regione o provincia autonoma, fino al 20% delle farmacie;
- non vi è più l’obbligo che il gestore della farmacia sia uno dei soci, ossia un proprietario della farmacia. Ovviamente, al fine di tutelare i consumatori, la gestione della farmacia dovrà essere assegnata a un professionista che abbia conseguito l’idoneità in un concorso per sedi farmaceutiche;
- piena libertà della farmacia nello stabilire gli orari di apertura.
L’immediato effetto della nuova normativa in materia di farmacie è stato quello di farne lievitare il valore anche in considerazione del fatto che resta invariato il vincolo che lega la presenza di una farmacia al numero di abitanti. Pertanto, non potendosene aprire di nuove, le società di capitali interessate ad entrare nel mercato italiano, sono costrette ad acquisire le farmacie già esistenti a quotazioni, ovviamente, molto elevate.
A commento delle novità introdotte dalla legge suindicata, in materia di farmacie, è intervenuto anche
Francesco Cavone, senior manager di QuintilesIms, il quale, nel corso del suo intervento alla recente convention di Federfarma Servizi e Federfarma.Co a Firenze, afferma che “Il network (o, più in generale, il fenomeno della concentrazione e dell’organizzazione di un’offerta integrata di servizi, scelte gestionali e prodotti) sarà il protagonista del retail farmaceutico già ne prossimi due anni”.
L’approvazione della legge 124/17, infatti, “genererà una spinta propulsiva verso l’associazionismo”, con la necessità di un’intensificazione del rapporto aggregativo, sia in termini quantitativi sia qualitativi.
Cavone, infine ha affermato che “Se fino a ieri chi era interessato a costituire dei network erano tendenzialmente soggetti provenienti dalla distribuzione intermedia – cooperativa, internazionale, privata, da oggi si affacceranno sul mercato nuovi player, tra cui fondi, imprenditori locali o internazionali, farmacisti. Per quanto riguarda il lungo periodo, ci aspettiamo che l’interesse da parte dei fondi andrà aumentando“.
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