Negli ultimi anni si è verificata una crescita esponenziale del numero di Società tra Professionisti (di seguito STP), ma il relativo valore assoluto è tuttavia ancora basso se si considera il rapporto con il totale degli iscritti ai rispettivi Ordini di appartenenza.
Molte le domande che i professionisti si pongono su come intraprendere un nuovo percorso organizzativo, spesso anche domande che possono apparire ‘innovative’, alla luce dell’attuale normativa che regola le Società tra Professionisti, poco particolareggiata.
Tra le tante storie di professionisti che intendono modificare la propria realtà, alcune finalità sono ricorrenti:
- rendere la struttura più snella in termini di gestione e di opportunità, utilizzando un unico veicolo in
sostituzione di studio associato e di una società di servizi; - realizzare un passaggio generazionale interno ed esterno;
- decidere se conferire lo studio individuale in uno studio associato o in una STP;
- definire le best practices per la gestione delle posizioni dei soci professionisti e non professionisti;
- chiarire i dubbi esistenti dal punto di vista legale, fiscale e valutativo sia nell’ambito del passaggio
generazionale in senso stretto sia nell’ambito delle rispettive operazioni che si possono generare in
seguito al passaggio.
Si ipotizzi il seguente caso:
Un Dottore Commercialista esercita la professione in forma individuale avvalendosi dell’ausilio di dipendenti e collaboratori per rispondere alle esigenze dei clienti. Al fine di dedicarsi ad attività di specializzazione ha finalmente deciso di intraprendere un percorso organizzato di passaggio generazionale che dia continuità alla struttura. Potrebbe essere considerata anche l’opportunità di gestire tale processo attraverso il coinvolgimento di un collaboratore attuale nella futura compagine societaria.
Nonostante alcune condizioni siano già state definite di comune accordo, l’avvio del percorso è ostacolato da ulteriori problematiche, connesse principalmente alla scelta del conferimento dello studio in un nuovo studio associato o in una STP, alla valutazione dello studio e alle rispettive quote da trasferire al collaboratore, alla definizione di specifiche scritture tra le parti.
Si tratta di un caso estremamente generico, che nella realtà comporta una serie di aspetti da considerare, anche e soprattutto in relazione agli obiettivi futuri del professionista che si accinge ad eseguire l’operazione.
Di conseguenza, le risposte alle richieste dei professionisti possono essere strutturate secondo diversi modelli, specifici e personalizzati a seconda delle esigenze e degli obiettivi futuri da conseguire.
In un simile contesto, sono di fondamentale supporto la normativa esistente, seppur generica e in alcuni aspetti penalizzante e, nella prassi, i Pronto Ordini dei Consigli Nazionali delle professioni interessate, i quali rispondono a specifiche questioni sottoposte dagli iscritti analizzando la normativa attuale e fornendo delle risposte adeguate al caso concreto esaminato.