Cessione di clientela dello studio individuale: l’avviamento professionale

a cura di MPO & Partners M&A

Imposte dirette – lavoro autonomo – cessione studio professionale individuale – avviamento professionale
D.L. 223/2006; Art. 54 TUIR

La circolazione delle clientele libero-professionali si è sviluppata con difficoltà nel contesto delle transazioni di natura economica perché fortemente ostacolata da tre caratteristiche fondamentali, ovvero l’intuitus personae, la fiduciarietà e la libertà di scelta da parte del cliente.

Nel 2006, invece, il Decreto Bersani ha introdotto la nuova fattispecie della cessione di clientela nell’art. 54 del TUIR, riconoscendo così la possibilità di trasferimento dei beni immateriali riferiti all’attività professionale esercitata.

Anche la Cassazione (sentenza 2860/2010), recentemente, ha affermato la liceità della cessione degli studi professionali contrapponendosi ad una serie di pronunce giurisprudenziali passate che non legittimavano l’esistenza del c.d. ‘avviamento professionale’ nella cessione degli studi.

Si evidenzia che, nei casi in cui lo studio professionale è organizzato sotto forma di ditta individuale (in assenza di una struttura societaria), non può parlarsi di avviamento in senso stretto ma, piuttosto, di avviamento professionale relativo alla cessione del pacchetto clienti; diverso è, invece, il caso in cui il professionista si organizzi attraverso la costituzione di un CED (Centro Elaborazione Dati), assumendo la natura giuridica di società di persone o di società di capitali.

Nello specifico, le conseguenze fiscali derivanti dalla cessione di studio professionale, organizzato sia in forma individuale che in forma societaria (CED), sono esaminate in ulteriori approfondimenti.

a cura di MPO & Partners M&A