Depenalizzazione degli obblighi antiriciclaggio

a cura di MPO & Partners

Il Consiglio dei Ministri di venerdì 13 novembre ha approvato, in via preliminare, la depenalizzazione degli obblighi di antiriciclaggio. Scopo della riforma è trasformare alcuni reati di entità lieve in illeciti amministrativi.
Secondo lo schema del Dlgs non costituiscono più reato, e sono di conseguenza soggette a sanzioni amministrative, le violazioni che prevedono solo una multa o un’ammenda. Di conseguenza, anche per le infrazioni previste dalla normativa antiriciclaggio si passerà dalle sanzioni penali alle sanzioni amministrative.

I destinatari degli obblighi di antiriciclaggio dovranno comunque identificare il cliente e verificare la sua identità, ma anche reperire informazioni su scopo e natura del rapporto continuativo e monitorare l’andamento del rapporto.

In sintesi, sarà depenalizzata la mancata, tardiva o incompleta effettuazione della registrazione e conservazione della suddetta documentazione; inoltre rientrerà nelle sanzioni amministrative anche la mancata comunicazione da parte di organi societari di eventuali infrazioni nelle procedure.

Le pene pecuniarie saranno comprese tra i 2.600 e i 13.000 euro e saranno così suddivise:
da 5.000 a 15.ooo euro per contravvenzioni punite con arresto fino a 6 mesi;
da 5.000 a 30.000 euro per contravvenzioni punite con arresto fino a 1 anno;
da 10.000 a 50.000 euro per delitti e contravvenzioni punite con arresto superiore a 1 anno.

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