La specializzazione.
Molto recentemente il presidente del Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, Dott. Massimo Miani, è intervenuto con un’intervista al Sole24Ore e, nel commentare il netto calo dei canditati alla professione di dottore commercialista (-44% negli ultimi 10 anni), ha affermato che “L’avvento tecnologico produrrà una riduzione delle attività contabili e fiscali. Bisogna quindi puntare su finanza, gestione delle crisi aziendali e consulenza alle imprese”*. A ciò si aggiunge un aumento dell’età media dei Commercialisti che è passata da 45 a 49 anni nell’ultimo decennio.
Già in occasione di Telefisco 2017 del 2 febbraio u.s. lo stesso presidente, durante il suo intervento, ha rilevato l’urgenza di accompagnare la professione in un processo di cambiamento per affrontare i mutamenti del mercato. Ma in che modo? “Le specializzazioni sono tra i pilastri principali.”, afferma il dott. Miani, e pertanto “Occorre arrivare al loro riconoscimento. In assenza di questo progetto molti specialisti sono confluiti all’esterno della professione in albi autonomi: i revisori, i revisori degli enti locali, i curatori. Gli elenchi, quando va bene, sono tenuti da un ministero. Dobbiamo fermare questo processo che sta spogliando la professione e sta creando complicazioni, per esempio per quanto riguarda la formazione.”. Tutto ciò attraverso anche le scuole di alta formazione.
Infine il dott. Miani ribadisce che “La professione è ancora organizzata in modo troppo individuale. Occorre puntare sulle aggregazioni.” e senza soffermarsi troppo sullo strumento giuridico da utilizzare occorre “cambiare la mentalità. Lo studio individuale può funzionare nei casi di iper-specializzazione, ma in generale per fare professione è necessario mettere insieme più specialisti.”
Possiamo affermare, quindi, che lo studio professionale individuale “all’Italiana”, caratterizzato da professionisti “tuttologi”, sembra essere destinato a scomparire di fronte al “Capitalismo intellettuale”. Informazione, aggiornamento, conoscenza e specializzazione sono fondamentali per essere competitivi, o meglio, per poter anche solo “sopravvivere” nel contesto economico attuale.
Per rispondere a tali esigenze della clientela, che chiede risposte sempre più efficienti al proprio professionista, una delle strade percorribili è, senza dubbio, la cooperazione intellettuale.
Una delle soluzioni è sicuramente l’aggregazione professionale che consentirebbe di avere a disposizione professionisti più specializzati in grado di rispondere in maniera efficace ed efficiente alle esigenze dello studio. Inoltre, permetterebbe di attuare economie di scala e, dunque, di ridurre i costi.
Sulla stessa linea anche MpO & Partners, leader nazionale nella corretta gestione delle operazioni di cessione\acquisizione di studi professionali: l’aggregazione professionale e l’acquisto di pacchetti clienti (e la specializzazione) sembra essere l’unica strada percorribile per il successo e la competitività.
- Fonte: Il Sole24Ore del 6 marzo 2017 nelle pagine a cura di Francesca Barbieri, Bianca Lucia Mazzei e Valeria Uva
MPO & Partners
Aggregazione – Specializzazione – M&A di studi professionali