Come prepararsi alle aggregazioni professionali: la gestione delle risorse umane

Sappiamo che le attività professionali sono caratterizzate dalla prevalenza di elementi immateriali e che tali risorse e capacità determinano il successo dell’attività, se adeguatamente gestite e organizzate.  

Sappiamo anche però che se non si valutano attentamente i rischi correlati alla gestione delle risorse umane si possono generare dei problemi di natura organizzativa, che inevitabilmente si riflettono sul piano finanziario, assumendo un peso rilevante soprattutto nell’ambito di un’operazione straordinaria di aggregazione o di cessione di uno studio professionale 

Come già ampiamente trattato nel recente contributo “Come Prepararsi All’aggregazione/Cessione Dello Studio Professionale?”, infatti, il passaggio generazionale delle attività ha come obiettivo, tra gli altri, quello di salvaguardare i rapporti con i dipendenti e i collaboratori. 

Ma, come è possibile gestire questa fase in maniera ottimale, come è possibile trarne i maggiori benefici? 

In uno scenario complesso e dinamico, quale quello attuale, la gestione della continuità deve tenere in considerazione alcune variabili che permettano di valorizzare la struttura dello studio professionale nell’ottica di prestazioni di servizi di qualità nei confronti dei clienti. 

Perché se è vero che il valore di uno studio professionale è strettamente correlato alla ‘qualità’ del portafoglio clienti e dei rispettivi flussi finanziari, è pur vero che i clienti sono sempre più fidelizzati quando ricevono delle risposte  in tempi brevi, quando trovano le soluzioni ai problemi e sono assistiti da figure valide e competenti. 

 E’ in tale contesto che riveste fondamentale importanza il grado di autonomia dello studio professionale, inteso quale capacità del professionista titolare (o dei soci) di delegare le attività nei confronti dello staff per poter gestire ogni richiesta e rispondere con un elevato grado di specializzazione alle esigenze della clientela. 

La capacità di strutturare un modello organizzativo favorisce una gestione più efficiente ed efficace delle attività, a prescindere dalla tipologia dei servizi erogati e dalla dimensione dello studio professionale. 

 

Passaggio che potrà sembrare scontato, tuttavia, proprio in questa fase, spesso ci si dimentica di pianificare e innovare. 

Innovazione, intesa non solo nell’ottica degli investimenti tecnologici ma anche e soprattutto in nuovi modelli di gestione delle risorse, che permettono di soddisfare e fidelizzare la clientela esistente e creare nuove relazioni. 

In ottica di passaggio generazionale, esemplificando al massimo quelle che possono essere le variabili da considerare per valorizzare al meglio la struttura professionale, possiamo indicare le seguenti: 

  • mappatura delle competenze, con l’obiettivo di collocare le risorse giuste nella giusta posizione; 
  • analisi delle potenzialità dello studio, finalizzata a verificare l’effettiva capacità della struttura nel rispondere alle esigenze della clientela; 
  • coordinamento e coinvolgimento dello staff, anche attraverso sistemi di delega che permettono responsabilizzare le risorse e gestire tutte le attività con un maggior grado di specializzazione; 
  • verifica del raggiungimento degli obiettivi prefissati e valutazione delle capacità di gestione delle attività assegnate, con politiche retributive adeguate; 
  • simulazione di scenari futuri, in vista di eventuali variazioni nella struttura (es. pensionamenti, ..) 
  • pianificazione della crescita del titolare (o dei soci) e dello staff, attraverso una formazione continua e stimolante. 

 

Una pianificazione del costo del lavoro risulta strettamente correlata al conseguimento degli obiettivi dello studio professionale dal punto di vista delle performance e del vantaggio competitivo che si intende conseguire e, soprattutto, mantenere. 

Se, infatti, è utile comprendere i dati storici dello studio, risulta ancor più importante fare delle previsioni sui probabili scenari evolutivi futuri, elaborando un budget propedeutico alle strategie di sviluppo dell’organizzazione. Si consideri, infatti, che eventuali carenze nel coordinamento delle risorse potrebbero avere un maggior impatto sulla struttura, sia in termini di tempo richiesto per riorganizzare le attività e ricercare nuove figure professionali sia in termini di equilibrio finanziario della stessa. 

L’obiettivo di uno studio professionale in ottica di passaggio generazionale è sicuramente quello di garantirne la continuità ma l’obiettivo ultimo è quello di conservare il valore competitivo che il fondatore (o i fondatori) sono stati in grado di creare nel tempo.